Dopo un lungo viaggio in aereo (6893 miglia), il primo così lungo per i miei ragazzi, finalmente arriviamo a San Francisco, anche se con più di un’ora di ritardo. Ora sono le 22.20 e dopo aver fatto tutte le trafile per la dogana e per lasciare l’aeroporto finalmente usciamo all’aperto. Ci dirigiamo al parcheggio dei taxi alla ricerca di un passaggio verso l’hotel, perché con soli 3 giorni di preavviso il nostro tour operator ci ha comunicato che avremo la macchina dopo 2 giorni, anche se non erano questi gli accordi da preventivo, quindi a San Francisco ci dovremo muovere con mezzi alternativi. Naturalmente ci avviciniamo al taxi più grande essendo noi in 4 con altrettante valigie, ma il conducente non sembra essere contento della nostra scelta e ci guarda come per dire “Che volete da me? sceglietene un altro”, poi rassegnato ci carica le valigie in auto e partiamo per la nostra destinazione.

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Usciamo dall’aeroporto e subito ci troviamo in mezzo alle grandi reti stradali Americane. Il nostro tassista corre tantissimo ed arriviamo in albergo in 10/15 minuti, paghiamo (non poco, 42 dollari), ci fa scendere, ci lancia praticamente le valigie e in tutta fretta si allontana.

Il nostro albergo è il Best Western Plus Americania al 121 della seventh Street, zona tranquilla ma abbastanza centrale, non lontana da CIVIC CENTER e dal capolinea del famoso tram di legno CABLE CAR, qui le vetture vengono girate ancora a mano su una piattaforma girevole. L’albergo non è male, si sviluppa intorno ad un giardino e la nostra camera si trova vicino alla piscina.

Il mattino seguente la nostra sveglia biologica suona prestissimo, siamo tutti svegli alle 5.00 circa. Ci organizziamo un po’ la giornata e gli zaini, decidiamo di uscire per le 7.00.

La città sembra ancora un po’ assonnata, le strade sono abbastanza deserte, ma, come giriamo l’angolo ci troviamo di fronte ad una signora che sta facendo una passeggiata con il suo cane, con in mano una tazza (di ceramica) di caffè, “siamo in America!!”

Arriviamo, poi, ad un punto dove c’è un odore pungente di urina, alziamo gli occhi e ci rendiamo conto che è pieno di senzatetto, sotto al portico di un palazzo, d’avanti all’ingresso di un market, sotto la vetrata sporta ci sono scatoloni, vestiti, scarpe, carrelli della spesa pieni di abiti e cianfrusaglie varie, ci irrigidiamo, e, velocemente cerchiamo di oltrepassare quel luogo. Arriviamo subito a MARKET STREET, la via principale che porta a UNION SQUARE ed al porto, ma anche qui la cosa non è molto diversa. Arriviamo a UNION SQUARE ma ci rendiamo conto che i negozi sono ancora chiusi, incontriamo un signore che vende giornali e ci fermiamo a parlare con lui dell’economia del paese e dell’Italia, lui ci consiglia di fare l’abbonamento giornaliero per i bus perché costa 15 dollari a persona, altrimenti una sola corsa con il cable car viene 6 dollari.

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Nell’aspettare l’apertura della biglietteria alle 8.00, guardiamo come la città piano piano si risveglia. Vediamo una persona che annaffia dei vasi appesi ai lampioni dove pendono dei bellissimi fiori, gli addetti alle pulizie, le persone in fila per prendere il cable car e l’autista dello stesso che una volta arrivato al capolinea scende, aziona una leva per sbloccare l’ingranaggio e fa girare manualmente la piattaforma di legno per poi riposizionare il tram nel senso opposto e di nuovo via!!

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Facciamo i biglietti e partiamo anche noi con il cable car su per le famose salite di San Francisco in direzione LOMBART STREET denominata “la strada più tortuosa del mondo” che si trova nell’elegante quartiere di RUSSIAN HILL (la collina russa) chiamata così perché vi furono sepolti dei marinai russi. Lombard Street ci appare esattamente come nella foto della nostra guida, con i suoi 8 tornanti a senso unico, stretti, le scale laterali per i pedoni e le aiuole piene di ortensie curatissime. In questo momento c’è un’addetta alla manutenzione che sta misurando l’umidità del terreno e curando le piante. La vista da qui è stupenda, si vede la città, il Golden Gate Bridge e Alcatraz.

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Ci incamminiamo verso Girardelli Square, un tempo grande fabbrica di cioccolato, rivestita di mattoncini rossi, ora centro commerciale. Da qui prendiamo il bus che ci porterà, facendo un cambio, proprio al ponte, il famoso ponte rosso di San Francisco,  il GOLDEN GATE BRIDGE.

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E’ una bella mattinata limpida quindi lo scenario che ci si presenta d’avanti è spettacolare, questo immenso ponte di cemento e acciaio colorato lungo 2700 metri costruito dal 1933 al 1937, (per il suo transito bisogna pagare un pedaggio di 7 dollari, naturalmente solo per i veicoli). Decidiamo di fare una passeggiata sopra al ponte e magari arrivare a metà, dare uno sguardo ad Alcatraz e poi via, verso la nostra prossima destinazione che decidiamo essere FISHERMAN’S WHARF.

Prendiamo un bus che ci fa fare un giro immenso passando per PRESIDIO, in mezzo al verde, poi cambiamo bus e ci dirigiamo verso JAPAN CENTER, qui decidiamo di scendere per dare un’occhiata.

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Nella piazza centrale c’è una grande pagota di cemento, un market e dei giardini giapponesi mini, qualche negozio e niente più, un po’ deludente. Essendo ora vicini al quartiere delle case vittoriane decidiamo di andare prima a vedere queste e alla ricerca della casa dove hanno girato il film Mrs Doubtfire con Robin William. Devo dire che non è stato semplice trovarla, da Japantown sembrava vicina , ma non lo era molto, visto che sono tutte salite ripide e le parallele sembrano tutte uguali, poi chiedendo un po’ di informazioni siamo riusciti a trovarla. Contenti?… Be come la maggior parte delle cose che si vedono in tv, ce l’aspettavamo un po’ diversa. Comunque devo dire che le case di questo quartiere sono stupende!! Anche le scuole sono bellissime!!

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San Francisco è una città deliziosa e ci sono ancora tante cose da vedere, quindi non perdetevi il resto. In un giorno e con i mezzi pubblici, camminando molto siamo riusciti a vederla quasi tutta. Con una giornata a nostra disposizione andare a Alcatraz era impensabile perchè tra file, traghetto e visita ci occorrerebbe  1/2 giornata, se voi avete più tempo e vorrete visitarla, mi raccomando di prenotarla almeno 1 mese in anticipo.

E’ carino anche attraversare il ponte in bici fino a Sausalido ma anche quì avrete bisogno di più tempo.

Alla prossima da Mony!!

 

3 Replies to “SAN FRANCISCO PRIMA PARTE”

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