Ricordo quando ero piccola, nel periodo estivo, proprio pochi giorni dopo la fine della scuola, nel correre sono caduta e mi sono slogata la caviglia. La mia estate non iniziava nel migliore dei modi, infatti sarei dovuta stare per 40 giorni sdraiata  con il piede alzato. Potete immaginare il mio umore !!


Noi vivevamo nel paese vecchio di Mazzano Romano,  proprio a ridosso del fiume Treia e dalla finestra della camera si riusciva a vedere gran parte del tratto sotto di noi, che era anche il più vivo del fiume, infatti molte persone del paese in estate venivano qui per fare il bagno. Il fiume si trasformava in una piscina comunale gratuita, potevo vedere chi si tuffava dal ponte, chi andava a caccia di girini e rane, chi pescava, chi tentava un tuffo dalla cascata alta. Quando vedevo le persone tuffarsi dalla cascata mi davano l’impressione di vedere dei circensi che tentavano di buttarsi in una bacinella, quanto era alta ed il punto dove tuffarsi piccolo. Altri ragazzi che si arrampicavano nella cascata grande e magari c’era anche chi per dispetto o per pescare meglio andava ad aprire la chiusa, quindi il giorno dopo ci ritrovavamo con la cascata secca ed il livello dell’acqua del fiume notevolmente diminuito.

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In quella estate purtroppo mi dovevo accontentare di guardare tutto questo dall’alto, e forse era anche un bene visto che mio fratello, l’ultima volta per insegnarmi a nuotare mi aveva buttato giù dal ponte. Comunque stavo dicendo che per un po avrei dovuto vedere le altre persone divertirsi nel fiume ed io invece dovevo stare a riposo, quindi non mi restava altro da fare che guardare la televisione. In TV in quel periodo davano Hazzard  e la casa nella prateria ed io rimanevo incantata a guardare quei posti. In Hazzard un po rivedevo i luoghi dove sono cresciuta, con i ruscelli, le campagne ed il paese, certo lì stavano in America, invece nella casa nella prateria vedevi quelle fattorie in terreni enormi, le case dipinte di bianco con la staccionata dello stesso colore, le chiesette sempre di legno e dipinte di bianco, le persone che per muoversi dovevano avere un cavallo con il carretto. Mi ricordo Laura che indossava quei vestiti lunghi con sopra una specie di grembiule e la cuffia che raccoglieva i capelli e gli stivaletti allacciati per camminare sulle strade polverose.  Le cittadine che non erano altro che alcune case, un emporio, lo studio medico, la posta, la banca e poco altro, sono cresciuta con questi ricordi dell’America e quando in televisione, qualche anno dopo, ho visto che effettivamente esiste una comunità che vive ancora in quella maniera non sono riuscita a frenarmi, dovevo assolutamente andare a vederla, e da lì è partito il mio grande desiderio di andare a vedere come vivono gli Amish. Se volete avere più informazioni cliccate qui  A LANCASTER PER CONOSCERE MEGLIO LA COMUNITA’ DEGLI AMISH E TORNARE IN DIETRO NEL TEMPO  e  3 COSE DA FARE A LANCASTER E PICCOLI CONSIGLI SU COSA VEDERE E DOVE MANGIARE. AMISH COUNTRY IN PENNSYLVANIA .

Quando siamo arrivati a Lancaster ed abbiamo iniziato a vedere i primi carretti per me è stata una vera emozione perché in qualche modo rivivevo quei momenti spensierati. Era tutto veramente bellissimo, le enormi fattorie composte dalla casa, fienile, ripostiglio per attrezzi e per gli animali, con la biancheria stesa al sole, gli animali che correvano liberamente ed a incorniciare il tutto c’era solamente una staccionata di legno dipinta di bianco che ti dava un senso di serenità e tranquillità. Tanto per intenderci qui da noi ogni proprietà è circondata da una recinzione, il muro, la rete, il filo spinato,magari trovi anche la doppia recinzione e il cavo elettrico per la corrente, che solitamente non c’è però vorresti mettercelo per sentirti più sicura, invece lì a Lancaster non avevi questa sensazione di doverti proteggere ed era bellissimo ve lo assicuro.

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Hamish di Lancaster

Un’altra cosa che ho voluto cercare assolutamente, anche perché sapevo che erano in zona, sono i Ponti Coperti. Devo dire che, dopo averne visto più di uno, rimango della mia idea, sono bellissimi, ed è bellissimo attraversarli. Sono completamente di legno, molti sono colorati all’esterno, ad esempio di rosso, e dentro, la struttura è enorme, sembra di stare in una casa sul fiume, io ho voluto attraversarne uno a piedi e mio marito mi prendeva un po in giro, però ho provato una bella emozione.

Quando organizzate un on the road  negli USA non tralasciate nulla, anche le piccole cose possono emozionarti e lasciarti dei ricordi indelebili nel tempo, se vi interessa continuate a seguirmi e vi racconterò i miei. Ricordate di seguirmi anche su Facebook.

Grazie a Fernando Falco per alcune foto.

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